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martedì 25 settembre 2007

LAVORO ED OCCUPAZIONE IN BASILICATA: ASPETTI ATTUALI DELLA QUESTIONE MERIDIONALE.



Esiste ancora una “ questione meridionale “ ? Se mai continuasse ad esistere di certo, oggi , non si proporrebbe nei suoi caratteri tradizionali di fame e di malaria, con un notevole divario nei livelli di consumi primari e di benessere materiale. E’ però fuori di dubbio che lo squilibrio tra “le due Italie” denunciato da tanta letteratura resta, palesemente registrato in termini di sistema produttivo di mercato. Permane, innegabilmente, il ritardo strutturale e persiste una economia precaria che accentua la disoccupazione, alimenta la sottoccupazione e stabilizza la inoccupazione.

In Basilicata poi si assiste ad un vero e proprio paradosso: pur in presenza di un alto tasso di disoccupazione, vi è una qualificazione professionale medio / alta che non trova in loco soddisfacimento occupazionale, mentre il lavoro a bassa qualificazione professionale dei settori primari viene sempre più spesso eseguito da manodopera extra comunitaria.

Si è giunti, in breve, ad un punto in cui i termini del rapporto sviluppo-sottosviluppo si sono rovesciati: non si è di fronte ad un problema di sovrappopolazione che genera disoccupazione e spinge a risolverla con l’emigrazione; siamo in presenza di una popolazione numericamente inferiore quanto a tasso di crescita demografica e però egualmente sovrabbondante per qualificazione ( o per ambizione ) professionale rispetto alle risorse effettivamente disponibili nella Regione. Che però, di converso, costituisce polo d’attrazione di una immigrazione generato da una espansione dei servizi e da attività produttive a basso bisogno di capitale e di tecnologia, che richiedono quindi forza lavoro di non elevata professionalità: è del tutto consequenziale che in tal modo si contribuisca alla persistenza di un sistema produttivo marginale, rendendo così evidente lo squilibrio tra offerta e domanda di lavoro, con risvolti evidenziabili non soltanto in termini statistici ed economici ma anche umani ed etici.

FALVELLA MINA

Sociologa

mina.falvella.133@istruzione.it

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