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domenica 11 maggio 2008

L’agricoltura cerca di scrollarsi da dosso il luogo comune di “peso sociale “

FATTORIA SOCIALE“LA CONTRADA DI SAN NICOLA

Conoscere e prendersi cura dell’altro

Montalbano Jonico- “L’agricoltura non è un peso sociale ma rappresenta una soluzione ai problemi sociali perché consente l’inserimento di soggetti che la società “economica” ripudia e che invece l’agricoltura valorizza” –Così Franco Malaspina, patron della manifestazione, ha aperto i lavori del convegno “la fattoria sociale: conoscere e prendersi cura dell’altro” che si è svolto nei giorni scorsi a Montalbano jonico alla presenza di numerosi operatori socio-sanitari e cooperative sociali della Basilicata e anche venute da fuori regione. Il convegno organizzato nell’ambito della primavera biologica- manifestazione promossa dall’Associazione Italiana per l’agricoltura biologica ha visto la partecipazione di Anna Ciaperoni, responsabile nazionale aiab “biofattorie sociali”, Alfonso Pascale, presidente nazionale “ la rete delle fattorie sociali”, Terenzio Bove, presidente AIAB Basilicata, Gaetano Fierro, consigliere regionale, Raffaele Soave Consigliere Provincia di Potenza, Pino mele in rappresentanza dell’Alsia, amministratori del comune di Montalbano Jonico oltre a insegnanti e dirigenti scolastici provenienti un po’ da tutta la regione. Terenzio Bove, presidente di AIAB regionale ha moderato i lavori. Nel suo intervento ha sottolineato l'importanza e la piena collaborazione per questo tema. Alfonso Pascale ha aperto il discorso confermando l'importanza dell'agricoltura per affrontare il disagio sociale, sottolineando la bellezza della regione e delle persone che ci vivono, essendo lui legato personalmente. “L’ agricoltura sociale- come presentata da Ciaperoni- è quella attività che impiega le risorse dell’agricoltura e della zootecnica per promuovere azioni terapeutiche, di riabilitazione, di inclusione sociale e lavorativa di ricreazione e di educazione. L’agricoltura sociale deve essere vista soprattutto nell’ottica di inserimento di soggetti con disagio a cui l’agricoltura sicuramente non farà notare le differenze perché da sempre l’agricoltura ha trovato spazi ed è disponibile a concederne sempre di nuovi a soggetti che purtroppo hanno meno fortuna di altri. A riscaldare la numerosa platea l’interevento di Anna Maria Andretta dell’associazione verso la luce di Grumento Nova la quale ha rimarcato come molto spesso ci si dimentica di persone che hanno bisogno ed ha sottolineato la difficoltà per un disagiato ad essere inserito nella società, e quindi se già una persona normale può avere i suoi problemi figuriamoci una persona “diversa”: quale luogo migliore la campagna con la sua calma, i suoi profumi e i suoi cicli .........e tutto quello che lo circonda? Ha concluso il suo intervento dando atto alla regione che si è prodigata negli ultimi anni per l’inserimento delle donne. Durante i lavori è emerso che in fase di programmazione degli interventi considerati è molto importante il coinvolgimento dei portatori di interesse maggiormente rappresentativi sul territorio durante il ciclo di attuazione dei progetti integrati e attraverso l’individuazione e lo sviluppo di tecniche e strumenti finalizzati al potenziamento della partecipazione e allo sviluppo della concertazione territoriale soprattutto individuati nelle amministrazioni comunali. A più voci si sostiene che è proprio dagli enti locali, in Basilicata oltre l’80% dei comuni non supera 3000 abitanti, bisogna iniziare per la realizzazione di una rete di sostegno a supporto delle attività di realizzazione dei progetti sociali e la messa a disposizione delle informazioni attraverso lo sviluppo della cooperazione applicativa (interconnessione tra le pubbliche amministrazioni finalizzato allo scambio di informazioni) puntando sull’interoperabilità dei sistemi informativi presenti negli enti coinvolti. In altre parole sviluppare l’integrazione locale delle politiche sociali e sanitarie attraverso un’armonizzazione ed il miglioramento degli strumenti di comunicazione interna tra gli attori istituzionali locali, ed esterna nei confronti dell’utenza locale; la realizzazione di un piano informativo per le famiglie e per i soggetti istituzionali presenti sul territorio riguardo alle attività dell’agricoltura sociale e all’accesso ai servizi. Durante la manifestazione è stato celebrato il “battesimo” di una realtà, quella della Fattoria biologica didattica-sociale. Lorena Popesso, collaboratrice friulana dell’azienda, referente del progetto “fattoria didattica sociale La Contrada di San Nicola”ha portato in Lucania la sua esperienza friulana facendo emergere che l'agricoltura è soluzione del disagio sociale portando esempi concreti, sottolineando che non solo le diverse esperienze aiutano a far decollare ma che la volontà , la voglia, la collaborazione e l'unione delle forze portano alla conclusione di un progetto Il tutto si è concluso con degustazione di prodotti tipici biologici dei soci produttori dell’AIAB nell’ambito del progetto “biologico di Qualità per tutti”. (AIAB Basilicata)