La pubblicazione della graduatoria relativa ai contributi per la ristrutturazione di immobili da parte del Dipartimento regionale alle Infrastrutture “merita alcune riflessioni sulle politiche per la casa messe in campo dalla Giunta regionale”. Lo sostiene il consigliere regionale Agatino Mancusi (Udc), che ricorda come, “a fronte di 16.489 pratiche esaminate ne risultano finanziate solo 549, pari al 3,33 per cento, per un impegno finanziario di circa 13.500.000,00 euro”. Per Mancusi “il finanziamento di sole 549 pratiche rappresenta solo una goccia nel mare dei bisogni relativi alle esigenze abitative dei lucani sia in termini quantitativi che qualitativi”.

“Da una prima analisi dei risultati del bando regionale – afferma ancora l’esponente dell’Udc - e tenendo conto delle premialità previste, in termini di punteggio, si può ragionevolmente far ammontare a non meno di 8.000 le richieste che prevendono interventi di adeguamento strutturale ed impiantistico finalizzati, quindi, alla sicurezza stessa delle abitazioni. E’ evidente che le richieste di adeguamento sismico si riferiscono ad edifici che presumibilmente non hanno ottenuto i benefici conseguenti alla legge 219 sulla ricostruzione post terremoto dell’ottanta. Il ricorso alla ristrutturazione va letto in chiave positiva rispetto ai fenomeni di abbandono e spopolamento dei piccoli comuni e pertanto va sostenuto con adeguate politiche da parte degli enti locali ed in primis dalla Regione”.

“E’ di questi giorni, inoltre – sostiene ancora mancasi - il dibattito circa l’esigenza di completare la ricostruzione conseguente agli eventi sismici degli anni 80 e 90. Per accelerare i tempi è necessario non solo stimolare le risposte del governo nazionale, ma anche attivare risorse regionali. Perché non pensare, come da più parti richiesto, di utilizzare parte delle royalties del petrolio per rimpinguare i fondi destinati alla ristrutturazione e quindi anche all’adeguamento sismico degli immobili? Quella della casa è una delle priorità da affrontare e risolvere. Investendo in questo settore si attiverebbe, inoltre, un circuito virtuoso che rappresenterebbe un utile volano per la contingenza economica del momento ed un contributo alla riduzione della disoccupazione. Anche in questo settore il ‘passo’ deve cambiare”.