Volete inviarci un articolo?

Da oggi postare un articolo è ancora più semplice! Basta infatti mandarlo a: terenzio.bove@aiab.it

Si ricorda che gli articoli inviati senza firma o con carattere diffamatorio non saranno pubblicati

mercoledì 23 gennaio 2008

COMMISSIONE EUROPEA APPROVA PROGRAMMA SVILUPPO RURALE BASILICATA

(AGR) - La Commissione Europea ha approvato questa mattina il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata per il periodo 2007-2013. Il piano finanziario prevede una partecipazione pubblica per 648 milioni di euro e una privata di 184 milioni, per un totale di 832 milioni di euro.
Soddisfazione per l’approvazione del PSR è stata espressa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico.




L’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata da parte della Commissione Europea rilancia il tema dell’agricoltura e proietta il territorio in una prospettiva di rafforzamento e di crescita del settore primario. Lo ha detto l’assessore regionale al ramo, Roberto Falotico, il quale ha fatto notare come gli sforzi organizzativi compiuti dal Dipartimento negli ultimi mesi abbiano portato al raggiungimento di due importanti obiettivi: assicurare agli agricoltori lucani risposte certe alle loro esigenze di programmazione e disporre di risorse economiche adeguate alla concretizzazione delle politiche agricole regionali.
L’assessore ha fatto notare come il rispetto dei tempi stabiliti dalla Commissione Europea, con l’approvazione del programma in questo mese di gennaio, consenta alla Regione di poter disporre anche delle risorse finanziarie relative al 2007, archiviando così il rischio di una perdita che avrebbe avuto pesanti effetti negativi sull’intero comparto.
L’approvazione del programma – ha proseguito Falotico – dimostra la coerenza delle prospettive di piano della Regione con tutte le direttive comunitarie che sovrintendono il settore agricolo. Le misure in esso previste interessano tutto il territorio lucano e tutte le aziende agricole e privilegiano la formazione e l’inserimento dei giovani; la protezione e la salvaguardia dell’ambiente; la lotta alla desertificazione; lo sviluppo dell’agricoltura biologica; il sistema di qualità dei prodotti agricoli e alimentari; la gestione strategica delle imprese; il marketing territoriale e l’innovazione tecnologica.
L’agricoltura lucana – ha concluso l’Assessore – dovrà tornare ad essere il cuore dell’economia lucana e deve poter rappresentare un approdo sicuro per le giovani generazioni che intendano misurarsi con il rischio di impresa e con la gestione di aziende tecnologicamente adeguate alla globalizzazione dei mercati.
La Regione, con il nuovo Programma di Sviluppo, mette a loro disposizione uno strumento di programmazione e una solida base finanziaria di partenza. Per vincere la sfida che ci attende è necessario il coinvolgimento di altri soggetti privati, peraltro già previsto nello stesso PSR. Insieme, si potranno ottenere risultati vincenti, a tutto vantaggio di un territorio che va difeso e sviluppato in armonia con le sue peculiarità e delle giovani generazioni, alle quali vengono assicurate concrete prospettive di crescita e di sviluppo.




LA STRATEGIA DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO AGRICOLO /3

(AGR) - Il Piano individua due condizioni per aumentare la competitività delle imprese, imprimendo così una spinta autopropulsiva all’intero settore, e per esaltare il ruolo positivo che l’agricoltura può svolgere in chiave di sviluppo rurale: aumentare il potere contrattuale degli imprenditori agricoli in un contesto dove le caratteristiche della domanda e delle reti di distribuzione pretendono modalità di adattamento dell’offerta (massa critica, mix di prodotti, qualità, stagionalità) con dinamiche sempre più veloci rispetto al passato; promuovere processi di coesione interna, dove l’integrazione tra territori che presentano condizioni di produzione favorevoli e territori sfavoriti anche per condizioni pedoclimatiche, possano trovare forme di reciproca convenienza attraverso la ricerca di nuove opportunità che derivano dal collegamento tra aree urbane e aree rurali e tra innovazioni di prodotti e di processo e specificità territoriali.
Perché il settore primario possa fornire un contributo positivo per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, sostenendo la gestione e la tutela del territorio sono necessarie due condizioni. Che i processi che saranno attivati per aumentare la competitività delle imprese agricole, sia che riguardino iniziative di filiera che individuali, rispondano sempre a principi di sostenibilità ambientale e che, anzi, utilizzino innovazioni che concorrano a ridurre gli effetti negativi di pratiche agricole e di trasformazione (consumo di acqua, fertilità del suolo, inquinamento da nitrati, smaltimento dei residui, ecc.); e che l’impresa agricola venga messa al centro di quei processi di tutela delle risorse naturali e del patrimonio di biodiversità che le politiche nazionali (piano sulla biodiversità, lotta alla desertificazione, ecc.) e regionali (rete ecologica, piani di forestazione, ecc.) attiveranno con il PSR 2007/2013, anche in prosecuzione di interventi già avviati con i programmi di sviluppo in atto.




PROGRAMMA SVILUPPO AGRICOLO, GLI OBIETTIVI STRATEGICI /4

(AGR) - Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata per il periodo 2007-2013, approvato questa mattina dalla Commissione Europea, per un costo totale di 832 milioni di euro – ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Falotico – prevede una misura di assistenza tecnica e quattro assi prioritari che indicano la strategia del programma: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale, approccio leader.
Il primo asse – ha spiegato Falotico - punta ad accrescere la competitività del settore agricolo e forestale, favorendo l’adeguamento tecnologico e l’introduzione di innovazioni di prodotto, di processo ed organizzative pienamente rispondenti agli standard ambientali e di sicurezza alimentare richiesti, nelle aziende e nelle aree in cui tali elementi risultano funzionali all’incremento del valore aggiunto ed alla stabilizzazione occupazionale del settore.
Per raggiungere questo obiettivo, le esigenze delle singole imprese saranno accompagnate ad inserirsi in processi di aggregazione dell’offerta, finalizzati al superamento e/o contenimento della frammentazione della stessa e di miglioramento dell’integrazione, con l’industria agroalimentare e con le strutture logistiche (piastre commerciali) e di rete (e-commerce) da realizzare per migliorare la posizione delle produzioni lucane nei flussi di mobilità nazionali ed internazionali e/o per azioni di marketing territoriale. Tali azioni beneficeranno di una integrazione con il fesr, mentre la formazione professionale, indispensabile per accrescere il capitale umano, può trovare una linea di finanziamento anche nel FSE.
Il costo del secondo asse – ha aggiunto l’assessore all’agricoltura - è di 375 milioni di euro. E’ diretto a migliorare l’ambiente e lo spazio rurale, sostenendo la gestione e la tutela del territorio. La Basilicata, infatti, è caratterizzata da una vasta presenza di aree protette e di elevato valore naturalistico, che si sviluppano prevalentemente lungo la dorsale appenninica, in una continuità territoriale da un lato con il Cilento a nord e la Sila al sud, dall’altro, attraverso la collina materana, con il Parco della Murgia. Il nuovo strumento comunitario offre l’occasione per rafforzare le azioni dirette alla valorizzazione del territorio già intraprese dall’amministrazione regionale, in cui la conservazione della biodiversità degli habitat agricoli e forestali assuma un ruolo significativo, e che vedano il pubblico e il privato attori ed esecutori di interventi condivisi tesi al mantenimento e miglioramento dei servizi collettivi. La riduzione dei gas serra è un obiettivo perseguibile mediante il sostegno ad attività quali la produzione di energia rinnovabile e a pratiche agronomiche, forestali e zootecniche improntate alla sostenibilità nella gestione del territorio.
Il Programma – ha proseguito Falotico – intende raggiungere un altro obiettivo: diversificare le attività agricole e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, valorizzando le specificità territoriali e cogliendo tra l’altro le opportunità che derivano da esigenze e nuove disponibilità della collettività, sia in termini di sviluppo del turismo rurale e di coinvolgimento attivo nella salvaguardia dell’ambiente, sia in termini di occasioni di risparmio energetico.
Questi obiettivi sono interconnessi, nel senso che più misure/operazioni possono concorrere al loro raggiungimento. La valorizzazione dell’ambiente, ad esempio, passa anche attraverso la diversificazione delle attività agricole, che consente al contempo l’integrazione del reddito e facilita il presidio del territorio. Ma la stessa caratterizzazione delle produzioni in base alle specificità territoriali può contribuire ad un tempo alla salvaguardia del patrimonio di biodiversità e ad accrescere il valore commerciale dei prodotti finali. L’investimento è di 110 milioni di euro.
Il quarto asse – ha concluso l’assessore Falotico – investe le tematiche delle strategie di sviluppo locale, l’ambiente e la gestione del territorio, la qualità della vita, la cooperazione interterritoriale e transnazionale, la gestione dei gruppi di azione locale, l’acquisizione di competenze e animazione. Costo: 52 milioni di euro. In dettaglio, s’intende rafforzare le capacità progettuali e gestionali locali funzionali a innescare processi di sviluppo territoriale capaci di mantenere le imprese (profit e no-profit), recuperare le professionalità ed i saperi e dei territori rurali ma anche di sperimentare progetti di inclusione sociale nell’ambito di fattorie sociali; a creare e gestire servizi alle popolazioni rurali attraverso anche l’attivazione di Fondi di solidarietà per le imprese e le popolazioni; a proseguire con le esperienze positive maturate sul territorio regionale dai partenariati LEADER che hanno consentito di migliorare la qualità della vita nelle zone rurali ma anche di ottimizzare le risorse locali e l’offerta integrata dei territori rurali attraverso il collegamento ad operatori locali di aree diverse.
Tutto ciò, ovviamente, con la valorizzazione delle risorse endogene dei territori mediante il ricorso all’approccio bottom up, per coinvolgere tutti gli operatori pubblici e privati che operano sul territorio regionale, in particolare nell’adozione dei pacchetti integrati che richiedono la presenza di un partenariato in grado di orientare la progettualità e gli investimenti; la costruzione di partenariati capaci di integrare le misure/assi del Programma di Sviluppo Regionale in base alle esigenze di sviluppo delle imprese e dei territori, e dei Programmi Operativi Regionali 2007/2013.



PROGRAMMA SVILUPPO AGRICOLO, FALOTICO ILLUSTRA I 4 ASSI /5

(AGR) - Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata per il periodo 2007-2013, approvato questa mattina dalla Commissione Europea, per un costo totale di 832 milioni di euro – ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Falotico – prevede una misura di assistenza tecnica e quattro assi prioritari che indicano la strategia del programma: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale, approccio leader.
Il primo asse – ha spiegato Falotico - si articola nelle misure relative alla formazione professionale e dell’informazione, all’insediamento dei giovani agricoltori, all’utilizzazione di servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali, all’ammodernamento delle aziende agricole, al miglioramento del valore economico delle foreste, all’accrescimento del valore dei prodotti agricoli e forestali, alla cooperazione e allo sviluppo di nuovi prodotti, alle infrastrutture, al sostegno degli agricoltori che partecipano al sistema di qualità alimentare e alle attività di informazione e promozione. Per questo asse è prevista una spesa di 272 milioni euro.L’agricoltura ai giovani e alle donne in una continuità di saperi, esperienze ed energie che la proietta nella Basilicata declinata al futuro ed inserita nell’economia globale, con solide radici nel suo presente.
Il secondo asse – ha proseguito Falotico – prevede indennità per svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane, pagamenti agroambientali, iniziative a sostegno di investimenti non produttivi dei terreni agricoli, l’imboschimento di terreni agricoli e non, la ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi, il sostegno di investimenti non produttivi di terreni forestali. Il costo è di 375 milioni di euro. Si tratta di una cifra importante a disposizione dello sviluppo montano del comparto agricolo. Uno strumento indispensabile affinché l’agricoltura ridivenga l’asse portante dell’economia anche dei piccoli centri montani e collinari.
L’assessore ha poi illustrato nel dettaglio gli altri due assi. Il primo prevede tematiche relative alla diversificazione verso attività non agricole, al sostegno della creazione di microimprese, incentivazione delle attività turistiche, servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale, informazione e formazione. L’investimento è di 110 milioni di euro. E’ il volto accogliente, ospitale e professionale di una regione che, attraverso l’alta formazione e la qualità dei servizi, punta all’eccellenza.
Il quarto asse – ha aggiunto l’Assessore – investe le tematiche delle strategie di sviluppo locale, l’ambiente e la gestione del territorio, la qualità della vita, la cooperazione interterritoriale e transnazionale, gestione dei gruppi di azione locale, acquisizione di competenze e animazione. Costo: 52 milioni di euro. Insomma, - ha concluso Falotico - una regione che si apre al mondo e che guida i suoi processi di sviluppo.


PSR, SODDISFATTI ASSESSORE FALOTICO E MINISTRO DE CASTRO /7

(AGR) - L’assessore regionale all’agricoltura, Roberto Falotico, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 da parte del Comitato sviluppo rurale della Commissione europea ed ha formulato un particolare ringraziamento al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, per l’appassionato impegno profuso nell’azione di negoziazione con la Commissione Europea nel sostenere le legittime attese della Basilicata.
Falotico ha pure ringraziato il personale del Dipartimento Agricoltura per l’ottimo lavoro svolto, spesso in condizioni di precarietà e di evidente difficoltà, sostenendo che la valorizzazione delle risorse umane rappresenta il percorso indispensabile per ridare slancio all’Istituzione nell’intercettare i bisogni del mondo agricolo lucano.
Da parte sua, il ministro De Castro ha sottolineato la validità del "risultato raggiunto dalle Regioni italiane ancora impegnate in un difficile negoziato con la Commissione europea. Prende così forma l'architettura della programmazione italiana per lo sviluppo rurale, a cui sono destinate ingenti risorse finanziarie, peraltro destinate ad aumentare a seguito delle riforme che l'Unione europea si appresta ad approvare nel quadro del 'health check' e che rappresentano l'elemento-cardine per rispondere alle istanze degli operatori del mondo rurale".
In relazione alle diverse condizioni strutturali e territoriali, il ministro ha precisato che "le Regioni Valle D'Aosta, Basilicata e Sicilia hanno deciso di puntare soprattutto sulle misure a forte caratterizzazione ambientale dell'Asse 2 (ambiente), a cui è stato destinato, rispettivamente, il 69%, il 54% ed il 53% della dotazione disponibile; il Psr Puglia, invece, si caratterizza per un maggiore equilibrio tra le misure dell'Asse 1 (competitività) e quelle dell'Asse 2 (ambiente), a cui è attribuito un peso pari, rispettivamente, al 40% per l'Asse I e al 35% all'Asse II”.