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venerdì 31 ottobre 2008

PARCO DELLA VAL D’AGRI, AIAB SU NOMINA COMMISSARIO

Non entro nel merito delle procedure che hanno portato alla decisione della ministra all'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di nominare il commissario straordinario del Parco ma esprimo viva soddisfazione per il semplice fatto che questo possa farci sperare che il neonato parco inizi a fare i primi passi e a dare delle risposte ad un territorio fortemente martoriato dalla presenza delle ben note estrazioni petrolifere. Ad affermarlo in un comunicato stampa il presidente dell’Associazione Italiana agricoltura biologica di Basilicata. Terenzio Bove. “Un parco d’importanza nazionale – continua Bove- è un processo democratico e partecipativo che richiede diversi anni ed è strutturato a tappe segnando inevitabilmente l'inizio di una nuova evoluzione dell'ecosistema e delle caratteristiche socio-economiche legate al territorio interessato. Pertanto nella logica della concertazione con chi sul territorio ci vive, ci lavora, produce ed eleva l’immagine complessiva del territorio stesso mi sembra d’obbligo che nell’immediato ci sia un confronto costruttivo per analizzare i limiti e le prospettive e mettere in atto strategie che consentano al parco di dare i primi passi sotto i migliori auspici. Vorrei ricordare – continua Bove - che tra le attività produttive, l'agricoltura, ed in particolare quella condotta con metodo biologico, ha oggi un ruolo di primaria importanza nella conservazione dell'ambiente, delle risorse naturali e per il mantenimento della biodiversità di cui è così ricca l'Italia. Nelle aree collocate in zone di montagna e/o svantaggiate, a nostro avviso, l'attività agricola, condotta con metodi biologici, rappresenta un elemento indispensabile per mantenere vivo il tessuto sociale, economico e storico-culturale delle stesse comunità umane insediate. Siamo convinti che le risposte alla risoluzione di alcuni problemi che attanagliano il nostro territorio non tarderanno ad arrivare e confuteranno inevitabilmente le “teorie“ di chi da sempre enfaticamente ha sostenuto che gli accordi sul petrolio fossero un grande affare per la Regione Basilicata rendendo disponibili risorse finanziarie consistenti, su cui fondare nuove politiche di sviluppo” ma che in molti si chiedono, semmai siano arrivati, dove sono andati a finire. Allora si faccia presto anche per smentire chi sostiene che la gestione del Parco sarà "congelata" per molti anni ancora, a tutto vantaggio del cosiddetto "parco dell'energia", propagandato dalla Fondazione Mattei con il sostegno della stessa Regione ed evitare a noi cittadini di questo territorio di assistere ai continui scempi commessi sul territorio dal duopolio Eni-Total che diviene sempre più padrone del territorio. “Voglio ricordare che uno degli elementi di maggiore criticità dell’attuale condizione del Parco è la totale mancanza degli organi del parco e la pianificazione degli strumenti del parco, elementi fondamentali del sistema dei parchi nazionali e delle funzioni e finalità degli Enti Parco. Come diceva Salomone: “Iniziare un litigio è come aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala”; poche parole da buon intenditore! quindi chi ha a cuore il parco da domani si metta a lavorare! A me non resta che augurare al commissario un proficuo e sereno lavoro.