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lunedì 17 settembre 2007

La musica antica di Basilicata per divulgare l'identità lucana


Ethnos: magica sintesi di tradizione ed innovazione della musica antica di Basilicata

La tradizione lucana e la riscoperta delle antiche melodie diventa un progetto di rivalutazione etnica in Basilicata. Questo è l’intento dell’Associazione Culturale Multietnica Europea, nata nel 2003 dall’iniziativa di un gruppo di amici lucani che, accomunati dall’amore per la propria terra, hanno deciso di riproporne la cultura affidandosi al fascino della musica antica nuovamente arrangiata.
L’ideatore del progetto, nonché direttore artistico della stessa Associazione, è Graziano Accinni, chitarrista di Mango dal 1981, e dal 1986 ad oggi presente in tutti i lavori del cantautore lagonegrese, attività alternata ad altre importanti collaborazioni con artisti del calibro di Mina, Lucio Dalla, Miguel Bosè, Mariella Nava, Rosario Di Bella, Mirò, Laura Valente, e Jan Anderson, leader del famosissimo gruppo rock inglese Jethro Tull, nonché il più grande dei flautisti attualmente in attività in tutto il mondo. La datata esperienza di Graziano Accinni nel mondo della musica italiana e la forte passione manifestata nella riscoperta musicale della storia della Basilicata, hanno costituito l’indispensabile connubio volto a sollecitare l’entusiasmo di quanti credono nell’efficacia culturale riposta nel recupero della propria identità regionale e nel consequenziale confronto con le altre culture del mondo. Nel perseguimento del proprio obiettivo l’Associazione Culturale Multietnica Europea, presieduta da Franco Accinni, ha così incanalato le energie nella promozione di rassegne e concerti realizzati soprattutto nel Sud-Italia, e che hanno trovato il loro perno nel lavoro del gruppo Ethnos, finalizzato a “ridar voce” alla quotidianità dei nostri nonni e padri, la cui memoria riserva ancora emozioni, amplificate naturalmente attraverso la magia della musica e dello spettacolo. Sono dunque la ricerca e l’amore verso la propria terra che animano gli Ethnos, capaci di trasformare nenie, canti alla Madonna, tarantelle e ballate popolari in brani dalle caratteristiche tecniche nuove, dalla musicalità incentrata sul virtuosismo dei componenti del gruppo. Si tratta di artisti di ragguardevole spessore, guidati dalla maturità professionale di Graziano Accinni che con coraggio si è cimentato in sperimentazioni di grande impatto live che, a giudicare dal consenso sinora riscontrato dal pubblico, coinvolge garantendo successo. Per Accinni, inoltre, si tratta di ripercorrere le tappe della sua infanzia in quanto, in una famiglia di musicisti che lo ha avviato su una strada già battuta, il suono della tradizione ha rappresentato un importante punto di partenza che oggi ritorna nella sua produzione artistica a cui si aggiungono i trascorsi con il gruppo folk del suo paese. Gli Ethnos, “una partitura per diciotto corde e voce”, in cui i protagonisti sentono che attraverso il dialogo tra tre chitarre ed una voce narrante scorre la vita di una civiltà, la civiltà contadina del popolo lucano con il suo carisma antico e misterioso, la cui semplice ricchezza si tenta di ripercorrere in un viaggio immaginario. Un popolo umile ma dignitoso quello lucano, che con il volto chino va ancora incontro alla Madonna nera; un’umanità che non crede in monachicchi, streghe e filtri magici, ma ne conserva la ritualità, i gesti, ma anche i suoni, i sapori e i colori.
dal sito degli Ethnos

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