Volete inviarci un articolo?

Da oggi postare un articolo è ancora più semplice! Basta infatti mandarlo a: terenzio.bove@aiab.it

Si ricorda che gli articoli inviati senza firma o con carattere diffamatorio non saranno pubblicati

lunedì 17 settembre 2007

IL BIOLOGICO UNICO BALUARDO PER UN’AGRICOLTURA DI QUALITÀ LIBERA DA OGM

Dal 15 settembre al 15 novembre iniziative in tutta la regione. Obiettivo:
raccogliere almeno 50 mila firme

L’Associazione Italiana Agricoltura Biologica sarà ovunque in Basilicata nei prossimi due mesi per raccogliere firme per la consultazione nazionale e per ragionare su un nuovo modello agroalimentare libero da OGM. Una scelta definitiva per questo paese dove il Biologico incarna la declinazione più avanzata di un modello che si poggia sulla sostenibilità ambientale, la tipicità, il legame con il territorio, la salvaguardia del paesaggio, la multifunzionalità, la qualità del lavoro e l’importanza fondamentale del presidio del territorio garantito dalla presenza dei produttori. Il Biologico viene riconosciuto per questo in un sistema d’avanguardia e vogliamo rimanere i primi in Europa e continuare a crescere così come abbiamo fatto anche nel 2006 ed a mantenere anche i risultati raggiunti in Basilicata Grazie al lavoro di chi per anni ha creduto a quest’alternativa. Per farlo dobbiamo avere un territorio completamente libero da ogni contaminazione da OGM. Ancora una volta, il Biologico sarà protagonista di un’operazione straordinaria che cambierà il volto di questo paese, che sarà una sfida di democrazia partecipata che coinvolgerà decine di migliaia di persone in regione e milioni di persone in tutta Europa. Un voto pubblico perché vogliamo dire a tutti in maniera ben chiara che un’agricoltura libera da OGM è un nostro diritto e la coesistenza non è possibile chiarendolo anche a chi, a nome di un “realismo bottegaio”, si è schierato in maniera vergognosa per il limite di contaminazione accidentale da OGM dello 0,9%, così come previsto dal nuovo regolamento Europeo od addirittura a favore in maniera spudorata. Vorrei ricordare quest’ultimi che secondo un recente sondaggio Eurobarometro, sono preoccupati della presenza di Ogm negli alimenti il 62 per cento dei cittadini europei e il 77 per cento di quelli italiani. Bisognerebbe seguire le indicazioni dei cittadini, anche in
questo caso purtroppo, il loro parere conta meno di qualche multinazionale. E allora dopo aver raggiunto il risultato prefissato di 3 milioni di firme in Italia ci impegneremo per un V-day, alla Beppe Grillo, per quella parte politica oggi sempre
più “autoreferenziata” e sempre meno partecipata che purtroppo non tiene conto delle idee della base. Vorrei ulteriormente sottolineare che il termine coesistenza è una delle parole deviate dal loro senso autentico per nascondere verità che è scomodo ammettere. Quando si parla di <> in realtà s’intende <>. Il termine stesso fa pensare che gli OGM lasceranno esistere al loro fianco le altre forme d’agricoltura. Nella realtà, la contaminazione genetica è inevitabile ed irreversibile, significa semplicemente la fine dell’agricoltura biologica e di qualità. Questo è dimostrato anche dalle recenti denunce pubbliche relative al RISO OGM, varietà LL601, mai sottoposta ad esami per verificarne la sicurezza per il consumo umano, ma trovata sugli scaffali di alcuni supermercati in Germania, Francia e Olanda. Siamo convinti che si tratterebbe di un duro colpo all’Italia e al made in Italy, che è bene ricordarlo, attualmente risulta il quarto produttore bio mondiale e primo nella UE, con un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione. Un settore in forte sviluppo anche in Basilicata, (per la cronaca la quarta regione per superfici in Italia) che rischia un crollo nei consumi per una crisi di fiducia nei confronti di alimenti scelti e pagati con un differenziale di prezzo proprio perché garantiscono sicurezza e naturalità nel metodo di produzione. Quindi ognuno di noi, con chiari ruoli e precise responsabilità, nei prossimi giorni sarà chiamato a svolgere un ruolo di avanguardia a livello comunitario per difendere il settore dai rischi concreti di perdita di credibilità e mercati. Occorre promuovere una forte azione a livello europarlamentare per evitare che tale scelta “scellerata” vada avanti. Bisogna evitare l’uso degli ogm nell’agricoltura biologica e l’eventuale contaminazione accidentale per evitare che l’agricoltura biologica subisca, con l’introduzione di una qualsivoglia tolleranza con gli OGM, un colpo mortale. Ci servono 3 milioni di firme per proteggere e rilanciare la qualità agroalimentare italiana, per evitare una brevettazione o standardizzazione e l’INDEBITA PRIVATIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITA’; per evitare l’attacco al vivente, ai beni comuni dell’umanità e all’accesso alle risorse rinnovabili delle singole società locali. La tua firma serve anche per dare una speranza a chi ha voluto mantenere salde le tradizioni tramandate dai propri avi e che intendono coltivare ancora per lungo tempo specie autoctone di inestimabile valore come i fagioli di Sarconi, i peperoni di Senise, la melanzana rossa e i fagioli di Rotonda o tante altre specie senza doversi “raccomandare” alle grandi multinazionali e in definitiva dire no a “padroni” del nostro destino. Un enorme lavoro ci aspetta, tutto il movimento è chiamato ad uno sforzo straordinario, ma sicuramente ne saremo ben ripagati.
Terenzio Bove
Presidente AIAB Basilicata